venerdì 12 ottobre 2007

Da machu Picchu ad Arequipa

Ora sono comodamente seduta in ufficio e come potrete bene immaginare invece di lavorare sono qui ad aggiornare il nostro blog. Marco mi fa notare che le mie abitudini terrone si mantengono anche all'estero!!! Comunque approfitto per aggiornarvi sulle nostre ultime avventure.
La visita al machu Picchu è stata veramente straordinaria ed è valsa la pena compiere ogni nostro sforzo per arrivare fin lì.
Il Machu Picchu si raggiunge comodamente in 4 ore di treno da Cusco, cittadina coloniale molto carina è ben tenuta. Questa cittadina, un tempo residenza del popolo Inca, è stata totalmente fagocitata dai colonizzatori spagnoli che quando sono arrivati hanno deciso di impossessarsene costruendo chiese sui templi presenti e case in stile colonico sulle case già esistenti e abitate. Naturalmente il popolo autoctono è stato "ridotto in schiavitù" e costretto alla sudditanza spagnola. Comunque da Cusco parte un treno che arriva ad Agua Caliente, campo base per la visita al MP, al modico prezzo, per i signori stranieri, di 77$ andata e ritorno; se noi compariamo questa cifra al costo della vita qui è a dir poco assurda. Comunque torniamo a noi e alla nostra avventura...per risparmiare circa 60$ a testa abbiamo fatto un giro un po' più lungo per raggiungere Agua Caliente... prendiamo un bus notturno tutto sgangerato, pieno di spifferi e cigolii per non parlare degli ammortizzatori inesistenti e i sedili luridi e ci facciamo 8 ore su e giù per le montagne. Premetto che proprio il pomeriggio prima della partenza io vengo colta da un malore intestinale e quindi non ero proprio in forma. Prendo un imodium e salgo sul bus...per fortuna la pastiglia funziona e quindi non mi vedo costretta a far fermare il bus e cercarmi un posto tra i picchi montani per "liberare le mie viscere". Arriviamo ad una paesino sperduto chiamato Santa Maria alle 4 di notte...buio pesto e nessuno in giro. Dopo un po', da una camionetta parcheggiata poco lontano, esce un tipo con gli occhi ancora assonnati e ci chiede se eravamo diretti ad Agua Caliente. La sua camionetta sarebbe partita alle 5 e ci avrebbe accompagnato alla stazione di Idroelettrica (vedi foto "bar della stazione"). Arriviamo alla stazione alle 7, morti di stanchezza, ma purtroppo il treno non lo possiamo prendere perchè è solo per i locali e se tu straniero lo vuoi prendere devi pagare 16$. Naturalmente noi, catturati dall'avventura e in opposizione al mondo capitalista, proseguiamo il nostro viaggio a piedi sulle rotaie. Forse a causa della stanchezza, ma la sensazione era quella di non arrivare mai!! Per fortuna dopo 3 ore di camminata arriviamo alla tanto desiderata Agua Caliente dove troviamo una sistemazione e crolliamo addormentati fino alle 2 del pomeriggio. Il giorno dopo ci tocca un'altra levataccia in quanto sappiamo che se vogliamo raggiungere la cima del Waynapicchu per vedere la "città sagrada" dall'alto, non possiamo arrivare tardi perchè permettono l'accesso a questa montagna solo a 400 persone al giorno e vista l'affluenza di persone ci avevano detto che il numero veniva raggiunto prestissimo. Alle 5.30 prendiamo il bus per raggiungere l'ingresso della "citta sagrada" (unico vizio che ci siamo concessi...6$!!!). In 10 minuti raggiungiamo la destinazione e poi di corsa all'ingresso del Wainapicchu: tanto di corsa che siamo tra i primi della fila!! Attraversiamo la cittadella sacra, praticamente deserta, all'alba e la sensazione è bellissima. Alle 7 apre l'ingresso e così saliamo fino alla sommità del picco da dove si gode una vista spettacolare. Lì troviamo anche le rovine del centro di avviastamento inca da cui si può vedere tutta la valle circostante e l'intera cittadella dall'alto.
Decidiamo quindi di fare "il giro lungo" per riscendere alla cittadella, così da vedere anche il tempio della luna e le grotte. Durante il ritorno ci fermiamo tra le rovine, forse di una casa, e ci prepariamo uno spuntino. Come sempre i nostri manicaretti sono degni di nota quindi cominciamo a tirare fuori dallo zaiono pane, formaggio, affettato, avogado, pomodori e sale (rubato la sera prima da un contenitore in un ristorante!!) e cominciamo, con coltellino mille usi e mani sporche, a preparare i nostri panini. Mangiamo con gusto e alle 11.30 ritorniamo alla cittadella e finalmente ci concediamo l'esplorazione di questo luogo incantato. Bellissimo, fantastico, incantevole...un'intera città con templi, piazze, case, fontane e canali di irrigazione: non mancava nulla!! La cosa che più ci ha colpito è l'armonia con cui questa cittadella, non proprio così piccola, si inserisce nel panorama circostante...come se facesse parte della natura stessa. Purtroppo ci rendiamo conto che l'acqua che avevamo portato, non sarebbe stata sufficiente e infatti presto rimaniamo senza ma nonostate la sete atroce decidiamo di resistere fino alle 4, visto che una volta usciti il biglietto non ti permetteva di rientrare.
Terminiamo con la visita e fuori ci prendiamo una Coca cola gelata sgargarozzandocela di un fiato. Riscendiamo ad Agua Caliente a piedi, in compagnia di un gruppo di ragazzini con i costumi inca che giocavano uno strano gioco all'inseguimento degli autobus dei turisti. Non siamo riusciti a capire bene di cosa si trattasse ma è stato divertente. La sera torniamo e ci prepariamo per il ritorno a Cusco l'indomani con l'intenzione di percorrere una via diversa, questa volta per la maggior parte a piedi (8 ore) e solamente l'ultimo pezzo in autobus. Purtroppo Marco la notte si sente male (forse per colpa delle mani sporche del nostro pranzo del giorno prima) e quindi ci vediamo costretti a rimandare di ben 2 gg il nostro rientro optando però per il percorso svolto all'andata che prevedeva meno cammino a piedi visto il ragazzo un po' debilitato!!
Finalmente arriviamo nuovamente a Cusco dove ci prendiamo un giorno di riposo e poi ripartiamo alla volta di Arequipa.
Arrivati in questa nuova città, dove abbiamo un contatto che ci ha dato mia mamma (il figlio di una sua amica con la ragazza), chiamiamo e incontriamo i due ragazzi che molto gentilmente ci ospitano a casa loro. La sensazione di essere in una casa è bellissima e sopratutto la città con il suo clima ci fanno maturare il bisogno di fermarci un po' e riposarci. L'idea di prendere nuovamente un autobus ci nauseava e quindo ci siamo organizzati e abbiamo preso una casa in affitto e ora ci fermiamo un mese. Entrambi abbiamo trovato qualcosa da fare in una organizazzione e stiamo lavorando ad un progetto di riqualificazione di un quartiere di periferia. Insomma ora ci godiamo un po' la sensazione di stare a casa!!!!!